La Società di Educazione Fisica Virtus è una polisportiva di Bologna tra le più antiche d’Italia. Nata nel 1871, soltanto dieci anni dopo l’Unità d’Italia, è stata ed è tuttora un punto di riferimento dello sport bolognese e nella sua lunga storia ha avuto sezioni dedicate alla maggior parte delle discipline sportive. Nel 1974 ha ottenuto dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone lo status di “ente morale”.
Le sezioni della polisportiva tuttora esistenti sono, oltre al tennis, quelle di atletica leggera, baseball, calcio, ginnastica, pallacanestro, pallavolo e scherma.
La SEF Virtus nasce come società di ginnastica il 17 gennaio 1871, “sul far della sera”, con il nome di Società sezionale di Ginnastica in Bologna, per iniziativa del medico e ginnasiarca Emilio Baumann. Il primo simbolo scelto, che appare ancora nello stemma della società accanto alla più celebre V nera, furono le quattro “effe” disposte a croce romana , ovvero le iniziali di Forte, Franco, Fermo e Fiero, le quattro virtù che il buon ginnasta doveva possedere. Negli anni successivi le sezioni sportive della SEF Virtus (nome adottato nel 1922) si moltiplicarono andando a coprire quasi tutte le discipline più popolari.

1925 – Nasce la Virtus Tennis

Nel 1925, all’interno della SEF Virtus, viene istituita la Sezione Tennis, che pur disponendo di due soli campi e di un numero limitato di soci, in breve tempo si impone nell’ambiente tennistico nazionale, con una rapida ed incessante ascesa.
Nell’aprile dello stesso anno viene disputato sui nuovissimi campi della Virtus il 1° Campionato Bolognese Studentesco, di fatto la prima competizione di tennis svolta in città. In ottobre, sempre per opera della Virtus, viene organizzato anche il 1° Torneo Nazionale, che richiama un notevole gruppo di ottime racchette, segnando un sensibile progresso nello sviluppo del movimento tennistico. Al termine della prima stagione della neonata Sezione, gli aderenti sono già saliti a circa un centinaio.

Nell’anno successivo, a fronte di un ulteriore aumento degli iscritti, viene iniziata la progettazione di quattro nuovi campi, che vanno ad affiancare quelli già esistenti.
Gli atleti Virtussini intanto cominciano ad imporsi a tutti i livelli dell’attività agonistica e nomi come quelli di Pilati, Morselli, Nardi, Gualandi e Farolfi, presto affiancati dal giovanissimo Vanni Canepele, cresciuti in seno alla Sezione, si distinguono nel panorama tennistico nazionale.
Canepele, in particolare, si distinguerà negli anni a venire fino a meritare la convocazione in Coppa Davis e la conquista di 3 titoli nazionali assoluti.

Nel primo dopoguerra (1947) la Virtus si aggiudica il prestigioso Trofeo Colombo, il Campionato nazionale per società, mentre comincia a brillare la stella di GiuseppeBeppe” Merlo, meranese dal rovescio a due mani che si imporrà a lungo a livello nazionale. Raggiungerà in fretta la 3° posizione in classifica assoluta, meritando la convocazione in azzurro e il titolo di Campione d’Italia nel 1956 e 1957, quest’ultimo al termine di una finale mozzafiato contro il futuro campione virtussino Orlando Sirola.

Nel 1949 la Virtus Tennis organizza e ospita i Campionati Italiani Assoluti, inaugurando nella circostanza la nuova palazzina sociale, dotata di spogliatoi, ristorante e bar. Nel 1953 ospita invece, con successo, l’incontro di Coppa Davis tra Italia e Gran Bretagna.

E’ un periodo d’oro per la Sezione, denso di titoli e soddisfazioni. Grazie alla tenacia dei “Big Four” Orlando Sirola, Beppe Merlo, Nicla Migliori e Maria Teresa Riedl, e al supporto di giovani talenti come Ferruccio Bonetti, la Virtus torna a vincere per due volte il Trofeo Colombo (1955 e 1959) e per tre anni di fila (1958, 1959 e 1960) il più importante campionato a squadre maschile (Coppa Brian), così come il corrispettivo al femminile (Coppa Bonacossa) nel biennio 1958-1959.

Sirola è poi grande protagonista in Azzurro, formando un imbattibile doppio con Nicola Pietrangeli (titolo del Roland Garros nel 1959 e finale di Coppa Davis persa nel 1960) mentre Bonetti e l’indomabile Merlo sono degni compagni di battaglia dei due alfieri azzurri, assicurando al sodalizio della V Nera un’incontrastata supremazia a livello nazionale.

Una volta salutati i propri campioni, negli Anni ’70 sono atleti del calibro di Paolo Bertolucci e Marco Consolini a mantenere alto il vessillo virtussino soprattutto in campo giovanile vincendo il campionato a squadre (Coppa Bossi).

In questo periodo il CONI conferisce alla SEF Virtus il 1° Premio di merito per la somma di attività prodotta in ogni settore e nel 1971 la V nera festeggia il proprio Centenario con il patrocinio del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.
L’8 febbraio del 1974 è invece Giovanni Leone ad attribuire alla Casa Madre Virtus, con decreto presidenziale, la qualifica di Ente Morale.

Siamo ormai a ridosso degli Anni ’80, che vedono emergere a protagonisti i giovani tennisti maturati sotto la guida dei maestri Ferruccio Bonetti e Raffaele “Lele” Spisani. Ragazzi che spiccano il volo, in alcuni casi affermandosi ai massimi livelli del tennis nazionale.
Da Gianluca Rinaldini a Marco Consolini, da Stefania Cicognani ad Omar Camporese, Davisman azzurro in più occasioni e nel 1992 salito fino al n.18 della classifica mondiale.
In campo femminile spicca il nome di Raffaella Reggi, dal 1982 in poi chiamata a difendere i colori azzurri in Fed Cup, nell’85 trionfatrice agli Internazionali d’Italia e, l’anno seguente, vincitrice degli US Open nella categoria doppio misto, prima italiana a conquistare un titolo Slam.

La Virtus che entra nel nuovo Millennio continua a lavorare sulla crescita dei giovani tennisti, vera linfa vitale del Circolo. La scuola agonistica “regala” ancora per diversi anni interessanti prospetti al panorama tennistico italiano e sono diverse le squadre giovanili virtussine a fregiarsi di importanti titoli nazionali. Tra i volti più noti a calcare i campi di Via Galimberti c’è Tathiana Garbin, a più riprese atleta di punta della Fed Cup azzurra, che partecipa alle Olimpiadi del 2000 e del 2004.

Costruire ed allenare una “speranza” del tennis è una missione che ritroviamo da sempre nel DNA della Virtus e, anche se oggi la ricerca del campione è diventata un compito sempre più difficile la Virtus continua ad operare sui giovani e per i giovani.
Per molti anni si è giocato sui campi di via Galimberti il torneo internazionale Memorial Orlando Sirola affiancato per diverso tempo dal Trofeo Ferruccio Bonetti. Da qui sono pasati atleti come Stefano Galvani e Simone Bolelli che compare anche nell’Albo d’oro avendo vinto il titolo del Memoral Sirola nel 2004.
Nel 2010 sono termitati i primi importanti lavori di riqualificazione strutturale con il rifacimento della piscina e della Club House, lavori ripresi nel 2015 con la realizzazione di tre campi da tennis in sintetico Play-it terminati nel 2016 con la nuovissima palestra situata al posto della vecchia tribuna del campo da calcio di via Valeriani. Infine nel 2017 sono stati costruiti i campi da paddle, unico impianto a due passi dal centro di Bologna.

La Virtus Tennis, consapevole della propria unicità, derivante dal prestigio guadagnato in oltre 90 anni di vita ed attività sportiva, intende ricollocarsi nell’ambito della sfera ricreativa e della vita sportiva bolognese rivolgendosi ad un pubblico giovane ed esigente, amante del tennis e dell’attività fisica.