Giampiero Del Mugnaio, Martino Di Nicola ed Emiliano Vaccari sono stati convocati dalla Federtennis al primo raduno provinciale dedicato ai nati dal 2012 al 2014.

Quest’anno la Fit ha deciso di coinvolgere sia gli atleti che le Famiglie in questo percorso di crescita che riguarderà non solo la parte tecnica come ha spiegato Michelangelo Dell’Edera.

L’obiettivo infatti è creare un ambiente virtuoso, per far sì che la crescita del futuro giocatore sia più completa. “Universale è il termine giusto – spiega Michelanngelo Dell’Edera, direttore dell’I.S.F. Roberto Lombardi -, il nostro compito è quello di far crescere giocatori universali, capaci di adattarsi a tutte le condizioni. Non solo del tennis, ma della vita. Per questo la nostra filosofia si riassume nel motto, campioni di se stessi ancor prima di campioni nel tennis”.

Perché un campione di se stesso, indipendente, maturo, capace di pensare e di risolvere problemi, avrà certamente anche più possibilità di diventare un campione di tennis. “Per raggiungere questo scopo, il modo migliore è far sì che la crescita avvenga, per l’appunto, in un ambiente virtuoso”. Che si compone di almeno cinque macroaree principali.

FAMIGLIA – L’ambiente più prossimo, quello in cui si cresce e si diventa campioni di vita prima che campioni di tennis.

SCUOLA – Intesta come istituzione. “E in questo senso – assicura Dell’Edera – i passi avanti fatti dal Ministero dell’Istruzione in quanto a rispetto dello studente atleta sono stati enormi”.

CLUB – Nella triplice accezione di ambiente didattico, organizzativo e strutturale, che abbia tutte le caratteristiche appropriate per far sì che si possa svolgere un percorso d’allenamento e di formazione completo e universale sotto tutti i punti di vista.

INSEGNANTI – Che non devono essere più dei “lanciatori di palline – come ripete spesso Dell’Edera – ma sempre più degli insegnanti a tutto tondo, maestri nel senso compiuto del termine”.

TEAM – Perché il tennis, da sempre considerato sport individuale per eccellenza, diventi sempre più uno sport di squadra in fase di costruzione e di miglioramento continuo. “Non si può più fare a meno di un preparatore mentale, un esperto dell’area fisica, un nutrizionista, medici, fisioterapisti…”.

La costruzione dell’ambiente virtuoso parte fin da subito. Come detto tra gli 8, i 9 e i 10 anni. “Fino a qualche tempo fa un certo tipo di lavoro a livello territoriale si faceva a partire dagli 11 anni – racconta Dell’Edera – adesso invece le basi vengono poste con un po’ di anticipo”.

E non solo sui ragazzi. “Non ho mai conosciuto un genitore che volesse il male del figlio, anche gli errori vengono fatti in buona fede”. E per evitare gli errori ci sono solo due modi: l’esperienza, che si impara sulla propria pelle, e la formazione. Proprio qui si inserisce il progetto targato I.S.F., gestito in primis dal settore dei professionisti dell’area mentale coordinato da Antonio Daino e affidato a Sergio Costa con l’ausilio degli altri preparatori mentali. Nei raduni provinciali, forniremo ai genitori un link per partecipare a sei webinar che copriranno diversi aspetti, con particolare attenzione sull’area mentale ma anche sulla prevenzione degli infortuni, sull’area fisica e sulla scelta dell’attrezzatura corretta”.

(Foto fornita dalla Federtennis Emilia Romagna)